IL MIMO

Il mimo è un artista, prevalentemente di strada, che si serve solamente della gestualità invece che della parola per esprimere in modo unico la sua arte. Spesso è confuso con la "Pantomima", che è una piccola storia raccontata attraverso tecniche di mimo.
La parola "mimo" è usata inoltre con una connotazione "neutra", come sinonimo di "imitazione muta", ma la connotazione prevalente nell'immaginario comune indica una azione artistica di rappresentazione teatrale senza parole.

 Le cosiddette "Statue Viventi", dei quali abbiamo già parlato in un post precedente, vengono impropriamente inseriti tra le forme di mimo.
In realtà la natura di questa pratica di intrattenimento è più prossima ai "tableau vivant", per l'assenza di sequenze d'azioni a fine narrativo.
I riposizionamenti periodici (con pagamento di monetina) delle statue viventi, e i cenni minimali, non possono dirsi sequenze narrative e quindi l'efficacia di questa forma è basata solo sulla presenza. Quando invece la statua vivente accede alla sintassi dei movimenti per strutturare un racconto d'azione sequenziale allora diviene mimo.
L'immobilità, di per sé, non è arte mimica.

I Mimi dell'Associazione Nazionale "I Giullari del 2000" si esibiscono nei Centri Storici di tutto il mondo e la loro utilizzazione ha assunto, negli ultimi anni, sfaccettature ed utilizzazioni diverse come ad esempio quelle dell’Esposizione in Vetrine Commerciali per attrarre in modo originale l’attenzione dei passanti, o come originali attrazioni di Accoglienza in Party e Cerimonie per Bambini e Adulti, o Catalizzatori di Attenzione per Inaugurazioni di Negozi, Centri Commerciali o Luoghi Pubblici in genere.
Abbiamo artisti Mimi che riescono, con gag comiche, magie, fantasie, giocolerie, a intrattenere un pubblico estremamente eterogeneo senza utilizzare mai la parola, ma solo con un’eccezionale linguaggio espressivo del volto e del corpo.
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E fate in fretta: l'estate si avvicina!